mercoledì 18 ottobre 2017

Pulp Taranto



Le curiosità dei film arrivano dai loro generi, quindi se notiamo che un genere è diverso naturalmente lo sarà anche il nostro gusto per potere assaporare un film. Dal genere drammatico al genere fantastico. Ma se oltre il genere noteremo un film diverso dagli altri? A me in questo momento come effetti speciali mi vengono da nominare i generi Pulp di Quentin Tarantino come i suoi capolavori (praticamente tutti i suoi film). Il fatto di parlare di una storia reale, sempre di questo genere, farà di certo il suo grande effetto, ma se vediamo che questa realtà va oltre se stesse, renderemo quelle scene un po’ troppo simpatiche. Come accennato già nel post precedente, che parlo del cinema degli anni ’90, abbiamo visto la differenza tra un parodia e una scena reale. Tarantino ci fa percepire il suo stile fumettistico, visto già nei due volumi di “Kill Bill”, come se stessimo vedendo dei personaggi che non hanno sentimenti, ma imbalsamati in quelle sagome che interpretano, come ad esempio il rabbioso Jules Winnfield interpretato dall’incazzato Samuel L. Jackson in “Pulp Fiction”. Sul genere di Tarantino potremmo parlare ore e ore, io voglio solo sottolineare quello che tutti i suoi fan sanno, raccontati a modo mio. Perché? Vi chiederete. Semplicemente perché anche io sono un piccolo fan di Tarantino e voglio dedicargli questo Piccolo Omaggio. Partiamo dal suo primo film “Le iene”, un film che sembra semplice ma che alla fine si trasformerà in un inferno di sangue e scene brutali come il taglio dell’orecchio al poliziotto legato nella sedia. Da considerare tra l'altro che il regista stesso muore quasi in tutti i suoi film interpretati, a parte Pulp Fition, che era indeciso se interpretare il drogato amico di Vincent o l'amico Gimmi che aiuterà i due amici, Vincent e Jules a ripulire l'auto sporca di sangue di cervello del povero Marvel. Alla fine il regista scelse di interpretare l'amico Gimmi perché voleva stare dietro le riprese nella scena dell'ignizione di Uma Thurman. Il perché decide di morire, o sparire in fretta ne suoi film? Non saprei di preciso, io lo interpreto come una specie di controllo per vedere se tutto il film stia andando bene, per poi uscire con qualche colpo di scena. Ecco, quello che vuole far intendere questo film è che la brutalità in queste scene voglia descrivere in realtà l’effetto contrario, cioè, scene che non vanno alla violenza ma anzi, a rispettare ognuno di noi proprio in questo modo. Come dire ad esempio “non mi fate queste cose perché sono cose cattive”. In effetti questa cosa è un po’ una Cacchiata, però, diciamo che il genere è questo visto che stiamo parlando di film-fumetti in prima persona. Tornando al film “Le iene” notiamo come ogni personaggio non si chiamerà mai con il proprio nome, ma con il nome in codice, che in questo caso saranno dei semplici nomi di colori. Il colpo alla fine non riuscirà, e sarà qui il vero atto del film. Le azioni successive. 

La famosa camminata del film "Le iene"
Dopo la rapina che faranno, inseguiti dalla polizia, c’è chi scappa, c’è chi muore, e alla fine ci sarà chi ucciderà. Queste cose si vedranno anche in altri film come lo stesso “Pulp Fiction” con la mitica scena dell’ignizione a Uma Thurman, fatta al contraro per endere precisa e a colpo sicuro il movimento. E poi ovviamente nessuno si farà male in questo modo. Nel suo quarto film “Kill Bill” vediamo che il regista voleva realizzare una proiezione di bel cinque ore consecutivi. Ma lla fine non ci riuscirà per degli impedimenti e deciderà dunque di dicidere i due film in due volumi, e non in due serie come ad esempio “Titolo film 2”, ma appunto in primo e secondo volume. L’idea degli altri film come “Bastardi senza gloria” saranno ispirazioni come titoli, attori e musiche italiane. In “Django Unchained” vediamo come il regista fa un cameo al celebre attore originale Franco nero con il protagonista mentre sono al bancone del bar. Una frase del film “GENIALE” e grandiosa che aumenta ancora di più i punti a questo regista come uno dei migliori ad Hollywood. 


I film di tarantino pur se sono pochi sono più che altro buoni, anzi ottimi. Una cosa che forse non sapevate di Django Unchained (con la "D" muta) è che c'è una scena probabilmente tratta dal film di David Wark Griffith "Nascita di una nazioni" con gli incappucciati che vogliono assalire il dentista con il protagonista. Vediamo anche altri film in qui lui stesso ha partecipato, che ha scritto, o contribuito come “Una vita al Massimo”, “Dal tramonto all’alba”, e “Sin City”. Nei film di Tarantino, una cosa difficile da seguire sono ciò che rende il film importante, come i dialoghi. I dialoghi in questi film sono importanti da seguire per le loro importanze sulle scene che stiamo seguendo. Senza i dialoghi, in poche parole, non capiremmo un Cacchio. I suoi film stanno continuando a regalare emozioni eccitanti, come il film girato insieme a Rodriguez “Grindhouse - A prova di morte”. Gli elenchi sono troppi ma i fatti sono siccuri come la spada di Kill Bill più tosto affilata. Su questa cosa voglio concludere con una frase che si ripete spesso nei trailer dei “the best Tarantino” detta da Samuel L. Jackson, e cioè: Vi siete fatti un idea?

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