giovedì 22 ottobre 2015

Leone fa assaggiare i suoi spaghetti Western

Gli anni ’70 sono stati un gran periodo non solo per la musica ma anche per il cinema. Si cambia tutto, si cambia il modo di pensare, e quindi di realizzare. I film nascono grazie alla fotografia e le storie nascono grazie ai libri. La settima arte inizia a essere compresa proprio negli anni ’70 con un genere ormai leggendario. Il genere western. Sergio Leone diventerà il primo, oltre John Wayne, a rappresentare il Western all’italiana, meglio noto come i spaghetti western. Leone inizia la sua carriera come attore, anzì come comparsa nel film “Un genio due compari, un pollo”, oppure prima ancora nel film di De Sica “Ladri di Biciclette”, continuando fino ad’arrivare regista. Molti dei suoi film, come attore, non sono stati riconosciti perché sono stati considerate “parti da semplici comparse”. Il western prende la violenza, una vera lotta tra buono, il brutto e il cattivo, che dura fino alla fine. 
In poche parole era un genere molto simile ai film d’azioni di oggi. Le battute sono studiate per farle imparare a memoria agli spettatori. Come nella trilogia del dollaro, che nella scena finale di “per qualce dollaro in più”, Clint Eastwood ripete piano, breve e consico a Lee van Cleef, dopo che lo stesso Cleef gli dice cosa fosse successo dopo aver sentito uno sparo, e Eastwood gli risponde “niente vecchio, non mi tornavano i conti”. Apparte le battute, anche le scene sono breve e concise, come i primissimi piani. Da notare soprattutto nella scena dei duelli o una scena che viene subito in mente sarebbe nel film “C’era una volta il West”, notando il primissimo piano del bambino mentre piange. 
Clint Eastwood, Eli Wallach e Lee van Cleef
Un genere difficile da girare ma che sergio leone riesce lo stesso a impressionare, non solo a noi ma anche agli americani. La trilogia del dollaro gli ha riconosciuto la nomina. "C’era una volta in America" è stato un suo ultimato, ma non voluto, semplicemente per via che è venuto a mancare a causa di un infarto. Robert de niro ha seguito in questo film diventando in parte anche lui produttore. In questo possiamo dire che “C’era una volta Sergio Leone”.

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