giovedì 22 ottobre 2015

Gli anni d'oro del cinema Italiano

Il neorealismo è stato un grande inizio per i film italiani, ma naturalmente il cineasta Italiano è partito anni prima. Nei primi anni dieci l'industria cinematografica ha un rapido sviluppo. Nel 1912 vengono prodotti 909 film da Torino a Roma. Negli anni che precedono la Prima guerra mondiale, mentre la produzione si consolida, vengono esportati in tutto il mondo i vari film dal genere mitologici (una moda cinematografica che andò avanti fino agli anni ’70), comici e drammatici. Durante gli anni ’20, Roma s’impone definitivamente come principale centro produttivo; tale resterà, nonostante le crisi che periodicamente scuoteranno l'industria, fino ai nostri giorni.
Vari episodi del film "Roma - città aperta"

L'interesse storico di questi film sta nella loro capacità di rivelare le aspirazioni e le paure di una società piccolo-borghese divisa tra il desiderio di affermazione e le incertezze del presente. Cerchino piuttosto di integrarsi in un mondo fortemente desiderato. Il 1927 è un anno fondamentale per tutto il cinema mondiale e non solo su quello Italiano, perché si ha un cambiamento tra il muto e il sonoro. Durante la seconda guerra mondiale non poteva mancare il cinema Fascista, con delle scenografie di strutture pubbliche e lo stile del fascio di mussolini. Film documentari, scene che hanno girato immagini che tutt’ora valgono milioni di dollari, scene che vediamo abitualmente nei documentari di storia. Ma apparte questo, il genere fascista prende anche la televisione, i film e soprattutto gli spettacoli teatrali. Il modo di recitare e i temi specifici sono portati alla dittatura, motivo della guerra. Questo sarà una grande ripresa sui temi affrontati nel cinema Italiano più in là, come ad esempio “Senso” di Luchino Visconti, che spiega il periodo 1866 della terza guerra di Indipendenza. I film che secondo me hanno saputo spiegare fino in fono la seconda guerra mondiale sono stati “Il diario di Anna Frank" di George Stevens, “il pianisti” di Roman Polańsk, “La caduta” di Oliver Hirschbiegel, e i film di  Spielberg, shinderlist e salvate il soldato ryan.  Questi successi sono venuti fuori dopo aver saputo la storia italiana dopo la seconda guerra, forse proprio nel periodo della guerra fredda fino agli anni ’90, tra cui in mezzo possiamo trovare un film di Frinz For Coppola, “Apocalips’now”. Comunque, dopo la seconda guerra mondiale si può dire che si cambia anche il modo di pensare del cinema ma soprattutto della televisione. La propaganda nasce proprio da questo, dalle idee di molte persone che vogliono mettere il grosso trasmesso nel mondo. Quasi come la globalizzazione nell’arte del XXsecolo, fino agli anni ’80. Ora, ritornando al discorso iniziale, si può iniziare a parlare del neorealismo, o meglio dire “Il cinema d'autore degli anni cinquanta, sessanta e settanta”. Il cinema del film “L’avventura” di Antonioni o “La dolce vita” di Federico fellini. Un film che sconvolto un periodo dove si stava liberando il modo i pensare sui rapporti matrimoniali. Un esempio da poterlo legare si trova nel film "Divorzio all'italiana" di Pietro Germi, 1961.
La locandina del film "La dolce vita"
Gli attacchi e stacchi di scene amorose, non seguiti da una trama specifica, qui ci insegna che l’amore può non essere sofferto. Luchino visconti, in questo caso, sarebbe ancora una volta il protagonista del cinema Italiano dei grandi successi, con il film “Il gattopardo”, un film che spiega fino all’ultimo secondo il capolavoro di Tomaso di Lampedusa. Le sale da ballo delle famose ville borghesi, le usanze dei tempi dei borboni e le poesie siciliane del XIX secolo. La commedia è pure un genere (oltre il drammatico) che viene rappresentato talmente bene che vengono conosciuti persino all’estero. Antonio de Cultis, in atìrte Totò è stato un vero principe della risata insieme a Edoardo De Filippo (non dimenticando una delle sue grandi commedie “Natale in casa Cupieddo”). Il fratello di De filippo, peppino, presenta con Totò Vari film come: “Totò, peppino e la malafemmina” oppure “la banda degli onesti”. Il duo di Franco Franchi e Ciccio Ingrassia, facendo persino le pubblicità della grande tv, facendo andare avant lo spettacolo di Cabarè. 
Peppino e Totò in una scena del film "La banda degli onesti"
Un personaggio, forse l’unico fino a oggi, che presenta la vita di un italiano medio è proprio Paolo villaggio nelle vesti del tragico ragioniere Ugo Fantozzi. Il cinema Italiano continua ad andare avanti, e un regista che ha pure seguito la borsa italo americana è stato Sergio Leone, con un genere cinematografico più bello di tutti i generi. Il genere Western. Ma questo parleremo nel prossimo capitolo.

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