Nel cinema ci sono tante storie tratte dai libri. Frinz For Coppola ha fatto un offerta al cinema da non poter rifiutare. La storia di Mario Puzzo, “Il padrino”, è stata una storia mezza vera
di un bos Italo-americano proveniente da Corleone, un piccolo paese di provincia di Palermo, Sicilia. Un po’ come la storia del Titanic di Jams Cameron,
parlando di storie ispirate a eventi veramente accaduti. "Don Corleone" (Marlon Brando) è un bos della
malavita proveniente, come detto prima, da Corleone, da qui prende il nome il Bos "Don Corleone". Ucciso il padre da don Ciccio, e il
fratello per paura che si potesse vendicare, il piccolo Vito viene salvato
dalla madre, morendo anche lei per farlo fuggire. sbarcando in America con gli
altri imigranti. Questa parte viene rappresentata nel secondo atto della serie con Robert de Niro.
Nel primo film Don Corleone celebra le nozze della figlia e da lì si presentano
molte persone importanti. Il Bos decide di non piegarsi con le altre famiglie
per il commercio della droga, ma di rimanere con il suo classico bisnes. I Tattaglia, famiglia contro i Corneonesi, decidono quindi di fare fuori
Don corneone per motivi di affari. I due figli maschi, Tommy e Michael (Al pacino)
decidono di mantenere la calma per non peggiorare la situazione. Michael decide
di non diventare come il padre, arruolandosi persino all’esercito, lasciando
quindi il da fare al suo fratello più grande, Tommy. Ma vedendo la situazione che
stava per peggiorare, Michael si offre volontario per il rispetto del padre
eliminando così il mandante dei Tattaglia e il poliziotto corrotto.
Michael e Don Vito Corleone |
Coppola ci
mostra queste scene prorpio pari passo dal libro, togliendo solo alcune censure
troppo brutali come l’assassino che compie uno dei personaggi della storia, che uccide la sua amante con il
bambino perché non voleva avere storie. Michael, emigrando a Corleone, si innamora
di un'altra donna oltre la fidanzata americana. Apollonia. La moglie siciliana muore disgraziatamente
tramite un attentato rimanendo vittima di un macchina esplosa. Tornando in America, Michael vede l’uccisione del fratello per via del cognato che si era
venduto ai Tattaglia, sottomesso allo stesso tempo dalla famiglia Barrese. Sono tutti pronti al fallimento della famiglia Corleone. Persino Moe Greene, padrone di un casinò alla Vegas, non accetterà l'offerta di Michael per la vendita del casinò. Michael si decide quindi di prendere il posto del padre e
diventare il padrino, facendo uccidere tutti i membri delle famiglie importanti facendo confessare al cognato di aver fatto parte dell'uccisione del fratelli Tommy, e finire anche lui in qualche modo. Diventa così anche lui un uomo donore. Nella seconda
serie, Michael, uccide persino l'altro fratello maggiore, Alfredo, perché lo aveva tradir,
dandogli così il bacio della morte. Michael riesce a sopravvivere fino alla
fine, venendo per un ultima volta in sicilia, proprio a Plamero al teatro
Massimo, vedendo l’opera del figlio, che come lui decide di non seguire le orme
del padre. Coppola termina la serie con dei flascbak di Michael fino alla sua
morte. La morte che desiderano tutti i padrini.
La sera degli Oscar, 1973, Marlon Brando boicottò la cerimonia e inviò al suo posto Sacheen Littlefeather, attrice poco conosciuta e allora presidente della National Native American Affirmative Image Committee. Liv Ullman e Roger Moore lessero il nome del vincitore e si videro raggiungere sul palco da questa giovane vestita da Apache. Lei aprì una lettera e cominciò a leggere: «Rappresento Marlon Brando che mi ha incaricato di dirvi che non può accettare questo generoso premio a causa del trattamento oggi riservato agli indiani d'America nell'industria del cinema». Una cerimonia seguita da 85 milioni di persone. La critica si scagliò contro di lui, ma Marlon Brando riuscì a chiedere giustizia per la comunità dei nativi americani dal pulpito del leggero mondo dello spettacolo. Fu uno dei momenti più potenti nella storia degli Oscar, un gesto che nessuno dopo di lui replicò.
Sacheen Littlefeather agli oscar del 1973
|
La sera degli Oscar, 1973, Marlon Brando boicottò la cerimonia e inviò al suo posto Sacheen Littlefeather, attrice poco conosciuta e allora presidente della National Native American Affirmative Image Committee. Liv Ullman e Roger Moore lessero il nome del vincitore e si videro raggiungere sul palco da questa giovane vestita da Apache. Lei aprì una lettera e cominciò a leggere: «Rappresento Marlon Brando che mi ha incaricato di dirvi che non può accettare questo generoso premio a causa del trattamento oggi riservato agli indiani d'America nell'industria del cinema». Una cerimonia seguita da 85 milioni di persone. La critica si scagliò contro di lui, ma Marlon Brando riuscì a chiedere giustizia per la comunità dei nativi americani dal pulpito del leggero mondo dello spettacolo. Fu uno dei momenti più potenti nella storia degli Oscar, un gesto che nessuno dopo di lui replicò.
1 commento:
New York, 1946. Vito Corleone è il patriarca di una famiglia mafiosa. Sua figlia Connie è prossima alle nozze con Carlo Rizzi. A differenza dei fratelli Santino e Fredo, suo figlio Michael, eroe della Seconda Guerra Mondiale, è l’unico a voler disperatamente allontanarsi da quel mondo. Un mondo fatto di crimine, certo, ma anche di antichi “valori”, retto su un codice a suo modo “morale” che nessuno può infrangere. Quando Virgil Sollozzo, meglio noto come il Turco, pericoloso trafficante di droga affiliato alla famiglia Tattaglia, chiede a Corleone il via libera per organizzare un traffico di ampia portata, il patriarca, nonostante le pressioni di Santino e Fredo, nega il consenso e, di conseguenza, la propria protezione. Ne scaturirà una feroce guerra... Dal romanzo di Mario Puzo, il primo capitolo di una trilogia che ha fatto storia. Tre Oscar, miglior attore (Marlon Brando che, all’epoca, in nome della causa degli indiani d’America, non ritirò il premio), film e sceneggiatura non originale.
Commento preso dalla presentazione del film sul canale "rete 4", sul sito "TVoggi".
http://guidatv.quotidiano.net/il-padrino/11-12-2017/rete4/9686010/
Posta un commento