Paterson è un autista di pullman e che prende lo stesso nome della cità in cui vive, che a sua volta si chiama anche Paterson del New Jersey, città natale del poeta William Carlos Williams vissuto tra il 1883 e il 1963. Paterson conduce una tranquilla vita ordinaria, fatta di piccole emozioni, riti quotidiani e un rapporto affettuoso con la moglie Laura. I due sono gli unici due personaggi del regista Jim Jarmusch.
La locandina del film
A parte le altre comparse nel film, in Parteson vediamo come una coppia può vivere anche senza nessun altro intorno, tranne il cane. Non è ne anche un genere che si può avvicinare al teatro teatro i personagi si chiamano uno con l’altro, mentre qui i due personaggi vivono all’interno della loro persona, al di fuori dalmondo comune degli altri. Per chi ha visto il film può vedere, o meglio ascoltare il silenzio delle scene. La musica che si percepisce fa parte del sotto suono che hanno messo stesso uno dei due personaggi. Specialmente le scene all’interno dei luoghi chiusi. In poche parole è come se stessimo vedendo il sogno di qualcuno, un sogno tranquillo.
Adam Driver e Golshifteh Farahani in una scena del film
La vita di questi due si svolge con abitudini giornalieri durante la settimana (sette giorni). Ogni giorno, durante il solito giro in pullman osserva e ascolta la vita delle persone che lo ispirano per la sua vera e unica passione: la poesia. Altro in cui fa capire il senso di questo film. Il Protagonista trascrive i versi delle sue poesie su un taccuino senza curarsi di farne una copia, nonostante le insistenze delle moglie Laura che ne coglie il pregio e il valore.
Una scena del film nella città di Parterson
Un giorno però il cane Marvin, che Paterson porta sempre a passeggio al rientro dal lavoro, distrugge il taccuino lasciato incustodito sul divano di casa e Paterson sembra cadere in uno profondo sconforto per la sua perdita, ma un incontro inaspettato darà nuovo vigore alla creatività poetica di Paterson. In Parteson si prende il significato di queste poesia, dalla tranquillitta della città, al carattere del protagonista, al senso delle comparse che compaiono, e soprattutto al cane. Questi incontri che il protagonista svolge durante il film, sono personaggi che gli fanno riflettere sul senso della vita dato dato sempre tramite la filosofia del poeta William Carlos Williams. Come ho scritto in un piccolo commento su face book su questo film, posso dire che in Parteson rimarrà il premio come migliore colonna sonora dell’anno. E cioè, la risata del cinese.
George Clooney è un attore statunitense quasi naturalizzato italiano. Un attore del genere ha fatto film stupendi, e ha lavorato con registi fantastici e creativi. Clooney ha cominciato a ottenere i primi ruoli cinematografici da protagonista in film come Batman & Robin (1997) e Out of Sight (1998), dove ha cominciato una collaborazione a lungo termine con il regista Steven Soderbergh. L'attore ha comunque interpretato ruori abbastanza complessi, pur se sembrassero facili, come nel film "Fratello dove sei" dei fratelli Coen. Sottolineo che sui fratelli Coen c'è tanto da parlare, specialmente per questo film. Ecco, Clooney prende il successo all'incirca nel 2001 con l'uscita del suo più grande successo commerciale, Ocean's Eleven, il primo film di una redditizia trilogia. Nello stesso anno, ha esordito alla regia con il thriller biografico Confessioni di una mente pericolosa, seguito da Good Night, and Good Luck (2005), che gli è valso due nomination Premi Oscar nella sezione miglior regista e migliore sceneggiatura originale. Oltre alle Nomination e premi vinti come gli Oscar e Golden Globe, Clooney è anche noto per il suo attivismo sociale, dal 2008 è uno dei Messaggeri di Pace delle Nazioni Unite. Personalmente ricordiamo anche il premio oscar nel 2013 con il film "Argo".
La premiata Oscar di "Argo"
Ma questa volta voglio parlare dell'attore per alcuni capolavori in qui egli stesso ha partecipato, come "Ocean's Eleven", un film che ti fa immedesimare così tanto nella parte della rapina al casinò che ti fa dimenticare il vero ruolo dell'attore, a quale si pensa che quando egli si scioglie con il gruppo per qualche litigio, anche se poi è una montatura per far rendere più realistico il colpo, sembrerà che il protagonista continui per conto suo. Ma poi in realtà non sarà così. Dico questo perché le performance di Clooney sono stati unici in confronto al altri attori. Questo film in effetti è una ripresa, secondo me, di "Casinò" di Marrtin Scorsese, con Robert De Niro e Joe Pesci. Una ripresa dietro le quinte, cioè di quelle persone che se fossero stati scoperti, o presi addirittura, avrebbero fatto la fine di una martellata nella mano. I ruoli di Clooney sono sempre stati vari, riprende due ruoli in uno, buono al cattivo. Vediamo altre performance come nei film con Tarantino, con la regia di Steven Soderbergh, oppure Grant Heslov con il film "L'uomo che fissava le capre". Questi film hanno sorta di doppio senso, come se l'attore stesse interpretando un ruolo in due dimensioni e che anche per lui stesso è una cosa strana. A parte i personaggi dei fratelli Coen, Clooney prende in atto questo ruolo di due personalità anche in altri film come "Monuments Men", la quale stesso lui è regista.
Clooney in una parte del film "Monuments Men"
Su questo post sto dedicando solamente una piccola parte all'attore, perché come in altri discorsi che avrò fatto in precedenza, ci sarebbero cose da dire in quantità. Comunque, ricordiamo inoltre anche altri capolavori come "Le idi di Marzo", sempre suo, oppure "Gravity" di Alfonso Cuarón. Pens che nei film con Georg Clooney non bisogna credere tanto alla realtà, Gravity è un omaggio a tutti gli Astronauti che hannoperso la vita nelle loro missioni anche se non sembravano importanti come il viaggio sulla luna di Apollo 13.
Sandra Bullock e Geor Clooney in una scena del film "Gravity"
Questo omaggio lo regala Clooney con un suo addio immerso nello spazio. Un finale come tutti? Forse si, o forse no. La differenza è che qui l'attore George prende la vita con ironia, proprio come se sapesse che stesse girando dentro uno studio.
Le curiosità dei film arrivano dai loro generi, quindi se notiamo che un genere è diverso naturalmente lo sarà anche il nostro gusto per potere assaporare un film. Dal genere drammatico al genere fantastico. Ma se oltre il genere noteremo un film diverso dagli altri? A me in questo momento come effetti speciali mi vengono da nominare i generi Pulp di Quentin Tarantino come i suoi capolavori (praticamente tutti i suoi film). Il fatto di parlare di una storia reale, sempre di questo genere, farà di certo il suo grande effetto, ma se vediamo che questa realtà va oltre se stesse, renderemo quelle scene un po’ troppo simpatiche. Come accennato già nel post precedente, che parlo del cinema degli anni ’90, abbiamo visto la differenza tra un parodia e una scena reale. Tarantino ci fa percepire il suo stile fumettistico, visto già nei due volumi di “Kill Bill”, come se stessimo vedendo dei personaggi che non hanno sentimenti, ma imbalsamati in quelle sagome che interpretano, come ad esempio il rabbioso Jules Winnfield interpretato dall’incazzato Samuel L. Jackson in “Pulp Fiction”. Sul genere di Tarantino potremmo parlare ore e ore, io voglio solo sottolineare quello che tutti i suoi fan sanno, raccontati a modo mio. Perché? Vi chiederete. Semplicemente perché anche io sono un piccolo fan di Tarantino e voglio dedicargli questo Piccolo Omaggio. Partiamo dal suo primo film “Le iene”, un film che sembra semplice ma che alla fine si trasformerà in un inferno di sangue e scene brutali come il taglio dell’orecchio al poliziotto legato nella sedia. Da considerare tra l'altro che il regista stesso muore quasi in tutti i suoi film interpretati, a parte Pulp Fition, che era indeciso se interpretare il drogato amico di Vincent o l'amico Gimmi che aiuterà i due amici, Vincent e Jules a ripulire l'auto sporca di sangue di cervello del povero Marvel. Alla fine il regista scelse di interpretare l'amico Gimmi perché voleva stare dietro le riprese nella scena dell'ignizione di Uma Thurman. Il perché decide di morire, o sparire in fretta ne suoi film? Non saprei di preciso, io lo interpreto come una specie di controllo per vedere se tutto il film stia andando bene, per poi uscire con qualche colpo di scena. Ecco, quello che vuole far intendere questo film è che la brutalità in queste scene voglia descrivere in realtà l’effetto contrario, cioè, scene che non vanno alla violenza ma anzi, a rispettare ognuno di noi proprio in questo modo. Come dire ad esempio “non mi fate queste cose perché sono cose cattive”. In effetti questa cosa è un po’ una Cacchiata, però, diciamo che il genere è questo visto che stiamo parlando di film-fumetti in prima persona. Tornando al film “Le iene” notiamo come ogni personaggio non si chiamerà mai con il proprio nome, ma con il nome in codice, che in questo caso saranno dei semplici nomi di colori. Il colpo alla fine non riuscirà, e sarà qui il vero atto del film. Le azioni successive.
La famosa camminata del film "Le iene"
Dopo la rapina che faranno, inseguiti dalla polizia, c’è chi scappa, c’è chi muore, e alla fine ci sarà chi ucciderà. Queste cose si vedranno anche in altri film come lo stesso “Pulp Fiction” con la mitica scena dell’ignizione a Uma Thurman, fatta al contraro per endere precisa e a colpo sicuro il movimento. E poi ovviamente nessuno si farà male in questo modo. Nel suo quarto film “Kill Bill” vediamo che il regista voleva realizzare una proiezione di bel cinque ore consecutivi. Ma lla fine non ci riuscirà per degli impedimenti e deciderà dunque di dicidere i due film in due volumi, e non in due serie come ad esempio “Titolo film 2”, ma appunto in primo e secondo volume. L’idea degli altri film come “Bastardi senza gloria” saranno ispirazioni come titoli, attori e musiche italiane. In “Django Unchained” vediamo come il regista fa un cameo al celebre attore originale Franco nero con il protagonista mentre sono al bancone del bar. Una frase del film “GENIALE” e grandiosa che aumenta ancora di più i punti a questo regista come uno dei migliori ad Hollywood.
I film di tarantino pur se sono pochi sono più che altro buoni, anzi ottimi. Una cosa che forse non sapevate di Django Unchained (con la "D" muta) è che c'è una scena probabilmente tratta dal film di David Wark Griffith "Nascita di una nazioni" con gli incappucciati che vogliono assalire il dentista con il protagonista. Vediamo anche altri film in qui lui stesso ha partecipato, che ha scritto, o contribuito come “Una vita al Massimo”, “Dal tramonto all’alba”, e “Sin City”. Nei film di Tarantino, una cosa difficile da seguire sono ciò che rende il film importante, come i dialoghi. I dialoghi in questi film sono importanti da seguire per le loro importanze sulle scene che stiamo seguendo. Senza i dialoghi, in poche parole, non capiremmo un Cacchio. I suoi film stanno continuando a regalare emozioni eccitanti, come il film girato insieme a Rodriguez “Grindhouse - A prova di morte”. Gli elenchi sono troppi ma i fatti sono siccuri come la spada di Kill Bill più tosto affilata. Su questa cosa voglio concludere con una frase che si ripete spesso nei trailer dei “the best Tarantino” detta da Samuel L. Jackson, e cioè: Vi siete fatti un idea?
I film in genere, oltre al tema o alle proposte, vengono realizzati il meglio possibile per poi essere riconosciuti per il loro genere. Il voto nei film, come abbiamo visto per la critica, è basato anche su questo, e in tutti i continenti su questo pianeta hanno un festival che caratterizza un premio per i film. In genere le nomination sono sempre le stesse, tra il “miglior attore”, “miglior scenografia originale”, “migliore musiche”, e così via. La scuola più famosa è l’Academy Award, o meglio noto come “premio oscar”, la quale è ritenuta il premio cinematografico più prestigioso e antico al mondo, dove venne assegnato per la prima volta il 16 maggio 1929. Dal 2002 la cerimonia di premiazione si svolge all'interno del Kodak Theatre di Hollywood. Il premio è fondamentale per un film, facendo capire, anche, cosa c’è di speciale in quella pellicola. Ora vedremo come vengono caratterizzati questi premi facendo un piccolo esempio di una valutazione ad una nomination. Intanto si può dire che, come accennato prima, i festival possono essere vari come “il festiva di Festival di Cannes”, “Il festival di Venezia”, “l’orso d’oro”, oppure “la palma d’oro”, e tanti altri ancora. Partendo, appunto, come esempio il nomination come migliore attore, o attrice (due premi separati):
Morando Morandini fu uno dei primi critici cinematografici ad introdurre in Italia, nel 1975 nella stampa quotidiana, nel giornale "La Notte", il sistema delle "stellette" mutuato dalla critica statunitense, ossia un giudizio sommario dato al film attraverso l'attribuzione di piccole stelle (o asterischi, o pallini) a seconda del valore dello stesso. Generalmente la scala utilizzata è di cinque stelle, ma molte pubblicazioni usano attribuire anche i mezzi voti. La rivista mensile "Cinema" iniziò ad usare il voto con le stellette sino dalla fine degli anni 30. Esistono anche metodi di valutazione diversi a seconda della pubblicazione. Alcune testate preferiscono dare un'etichetta al film piuttosto che un giudizio di merito, utilizzando un aggettivo che possa servire a comunicare istantaneamente il tipo di film trattato. Altre danno il voto in decimi, altre ancora usano soltanto quattro stellette, ma il sistema più utilizzato è di gran lunga quello delle cinque stellette. Per quanto possa venir facile paragonare il voto che un critico dà ad un film a quello che lo stesso critico ha dato in passato ad altri film, in realtà il voto è da considerarsi a sé stante. Roger Ebert, il primo critico cinematografico a vincere il Premio Pulitzer e uno dei critici più influenti d'America, nella sua recensione diShaolin Soccer ha bene espresso questo concetto: "Il sistema delle stellette è da considerarsi relativo, non assoluto. Quando chiedete ad un amico se Hellboy è un bel film, non gli chiedete se è un bel film rispetto a Mystic River, gli chiedete se è un bel film rispetto a The Punisher. E la mia risposta sarebbe che, se in una scala da 1 a 4 Superman è 4, allora Hellboy è 3 e The Punisher è 2. Allo stesso modo, se American Beauty è un film da 4 stelle, allora Il delitto Fitzgerald ne merita due". Il rischio di assegnare un voto ad un film è quello che il lettore si fermi al voto e non legga poi la recensione. In realtà il voto è nato come compendio alla recensione, come riassunto del giudizio critico da esso non separabile. In teoria il voto dovrebbe servire per incuriosire il lettore nei confronti del film e della recensione stessa.
Una scena del film "shaolin soccer"
I registi sono molto importanti e particolari in questo caso, come appunto il mitico Bernardo Bertolucci che ci ha regalato emozione come nel film “I sognatori”, o “L’ultimo tango a Parigi”, sono film che pur se non nominati ai premi del cinema saranno lo stesso classifica nella lista di “miglior film”. E parlando di registi possiamo ricordare tanti altri per i loro generi particolari e unici, come i film dei fratelli Coen con il film “Non è un paese per vecchi”. Un film che non ha una colonna sonora fissa, ma le immagini e le parole fanno tutto il film. Oppure il genere “Provaci ancora Woody”, con i suoi film da attore e regista, partendo da “Io e Annie”, e “Midnight in Paris”
Una scena del film "Midnight in Paris"
La critica teorica ha una funzione di base diversa dalla critica giornalistica. Mentre lo scopo di quest'ultima è guidare la scelta del lettore su quale film vedere e quale evitare, la critica teorica si pone come scopo quello di permettere al lettore di meglio apprezzare il film che ha appena visto, o che sta per vedere. L'approccio del critico teorico è quindi quello di un vero e proprio studioso, che analizza il film cercando di capire i motivi (anche tecnici) della sua riuscita artistica, la sua importanza all'interno di una corrente o di una poetica e il suo valore storico e sociologico. Rispetto al critico giornalistico, quello teorico tende a lavorare su film meno recenti, anche solo di pochi mesi. Il lavoro di teoria cinematografica è ciò che negli anni ha riconosciuto ed etichettato le diverse scuole e le diverse correnti, analizzandone e raccontandone le caratteristiche e i protagonisti. Quando si occupa di cinema contemporaneo, il critico teorico ne studia le caratteristiche e le mette in relazione con il cinema passato per provare ad intuirne gli sviluppi futuri, dell'autore come del cinema in generale. Solitamente, il lavoro di teoria cinematografica viene svolto all'interno di riviste specializzate e con un indirizzo editoriale molto preciso, indirizzate quindi a un pubblico particolarmente attento e interessato, oppure attraverso lunghi saggi pubblicati sotto forma di libro sulla carriera di un autore o anche su di un singolo film. Sono piuttosto frequenti i casi di critici teorici che tengono corsi universitari o organizzano rassegne di film all'interno di festival del cinema.
Il cinema è uno spettacolo come qualunque altro intrattenimento. Vediamo che la critica del film è posta ormai in tutti i generi di Magazine, Social, Televisione, o nelle sale cinematografiche stesse. La critica cinematografica racconta, analizza, spiega e giudica un'opera cinematografica. Può essere genericamente divisa in due correnti, differenziate dallo scopo primario dell'operazione critica come dal luogo editoriale in cui è esercitata: la critica giornalistica, ossia la recensione, e la critica teorica, ossia lo studio del cinema. I critici cinematografici si occupano per la maggior parte di film di recente o prossima uscita. Solitamente, il loro compito è fare da mediatore tra l'opera e coloro ai quali essa si rivolge, realizzando una recensione che possa indirizzare il pubblico verso il film trattato oppure allontanarlo da esso. Sostanzialmente il lavoro del critico consiste nel far sapere se un film vale la pena di essere visto o meno. Un omaggio al cinema si fa quando si presentano i migliori film in uscita.
Un immagine di Mymovies: Magazine Online che parla dei film
Nello spazio e nel tempo che è concesso al critico, egli deve riassumere la storia raccontata dal film, condendola possibilmente di notizie sull'autore e sul contesto che ha portato alla realizzazione della pellicola; deve spiegare i significati del film e gli intenti degli autori, mettendo in relazione il film con i precedenti degli stessi autori o dello stesso genere; e deve esprimere un giudizio che valuti il valore effettivo dell'opera, la sua riuscita. In effetti i tempi e gli spazi per descrivere un film sono abbastanza brevi. La maggior parte di critiche hanno bisogno di una risposta positiva da parte della critica cinematografica per raggiungere il proprio pubblico. I film migliori di successo rimangono nella storia per qualche frase o qualche scena in particolare.
Diventano anche sempre più numerosi e regolari gli interventi di persone che solitamente non si occupano di cinema, gli opinionisti provenienti da altri settori. Le case di produzione e di distribuzione, consce del fatto che a fini commerciali è più importante far parlare di un film piuttosto che farlo recensire, sostengono e incoraggiano questo tipo di giornalismo organizzando visite ai set più importanti e conferenze stampa all'inizio delle riprese. L'abitudine per iniziare una critica in genere è quella di prendere una frase, o anche solo una parola, da una recensione e riportarla sulle locandine del film recensito. Non necessariamente la recensione nella sua interezza riflette l'opinione espressa dalla singola frase estrapolata per ragioni pubblicitarie. Ma in tutto questo possiamo dire che non è sempre, che la recensione citata è quella pubblicata sulla testata per cui il critico scrive.
Il genere “curioso” è di solito per scoprire, o capire cosa in realtà si nasconde dietro un film a parte la sua storia. Nei film abbiamo visto molte volte le riprese di altri film del passato o di cose, oppure oggetti, che vogliono significare qualcosa di importante. Nei film di Animazione per esempio si nota di più un qualcosa di lunatico ma che in realtà è vera. Anche nei film con aspetti reali ma che fa parte dell’animazione è una cosa di concreto, cioè, il tema della morte ad esempio no sarà mai un effetto realistico ma al massimo metaforico. Da qui si accompagna anche il genere Avventura che riprende tutti gli aspetti di fatti reali, come ad esempio le piramide egizie, che magari nella realtà non esiste questo genere di cose, come nel film “La mummia”, anche se i fatti di leggende e ispirazioni ai libri dei morti sono vere.
Una scena del film "la mummia" dove si vede il libro dei morti
Nei film Biografici invece troviamo molti aspetti che a volte non ci aspettavamo, come nei film che rappresentano la vita degli artisti o politici. Come nel film “L'ultima parola - La vera storia di Dalton Trumbo”, interpretato dal nominato all’oscar Bryan Cranston. Il film racconta la vera storia dello sceneggiatore di “Vacanze romane”, che dovette rifiutare il nomination all’oscar per motivazioni politiche, e mise dunque il nome di qualcun altro.
Lo sceneggiatore "Dalton Trumbo"
E qui subentra anche il genere drammatico, la quale si può vedere alcuni aspetti nel film, che intepreta lo stesso personaggio, basandosi sulla realtà. Come ad esempio Heath Ledger che intepretava Joker nel nuovo film di Batman – il cavaliere oscuro. La sua morte ha colpito tutti, specialmente mentre stava girando un altro film “Parnassus – l’uomo ch voleva ingannare il diavolo”, parte rpresaa da altri due attori come Jude Law e Johnny Depp. Jonny Dapp rende a un omaggio a Heath Ledger in una scena del film, quando si paragona un universo infinito di bellezze anche dopo la morte. E sul fatto di morte si può parlare anche del caso del figlio di Bluce Lee, Brandon Lee, che come il padre, morì in un set cinematografico proprio mentre stavano girando una scena di un film “Il corvo”. Si dice che sia stata la mafia cinese a fare una cosa del genere, come si dice anche che sia stato un incidente. Questo purtroppo ancora non si sa di certo e forse non si saprà mai.
A sinistra Heath Ledger che interpreta "Joker", e a destra Brandon Lee che interpreta "Il corvo"
I significati dei film, oltre alle loro scene, sono molto importanti grazie ai significati rappresentati con le frasi o gesti, o addirittura simboli, che possono catturare l’interesse dello spettatore. Come nel film “Yourt, la giovinezza” che fa intendere, tramite l’attore che sosta in quell’hotel con tutti quei personaggi famosi, che gran parte della popolazione si limita solo a un genere di film, magari con qualche personaggio in particolare. Mentre in un giorno qualunque una bambina si ricorda di lui in un altro film che stesso per l’attore è importante. Una bambina che può prendere come metafora il significato che su tutta la popolazione, solo un minimo si può rendersi conto dei pochi film belli e significativi. Un minimo come la giovinezza. Il bello della giovinezza sa di essere anch’esso breve e di durare di più con i ricordi e pensieri. In fondo, un giorno questa bambina crescerà.
Nella teoria cinematografica il termine “genere” è uno degli aspetti più analizzati, la quale possono essere tanti, come un “genere drammatico”, oppure “un genere comico”. Dipende di più dalla richiesta di mercato. La produzione filmica entro alcuni filoni, noti come generi, sono basati sulla ricorrenza di elementi riconoscibili all'interno dei singoli film che li compongono. Queste convenzioni di genere contribuiscono a dare a certi tipi di film un'identità comune. Un genere può variare con il tempo, la cultura, il momento socio-politico, ecc. perciò è una definizione aperta; ne consegue quindi che si discute ancora per definirlo, nonostante alcuni teorici cinematografici abbiano contribuito molto alla teoria del genere. il genere cinematografico riprende la nostra persona e il nostro modo di essere, creando particolari orizzonti di aspettative nello spettatore e orienta le sue scelte a secondo le proprie preferenze.
Un genere cinematografico può essere:
· Animazione: Un prodotto del tutto animato al di fuori della realtà, a parte la morale, la quale possono essere i sentimenti morali. In questo Blog abbiamo parlato dei cartoni animati e su come funzionano, con alcuni esempi di programmazione. Ricordiamo in oltre che il primo cartone animato della Walt Disney è stato “Biancaneve e i sette nani” nel 1937. Questo “genere” di animazione viene visto diversamente durante gli anni che passano, come ogni genere cinematografico, grazie alla nuova tecnologia.
· Avventura: Il genere avventuroso è un genere di spionaggio, o di curiosità da scoprire. Un film del genere che mi viene in mente non è altro che “Jumanji” con Robin Williams, anche se in realtà sembrerebbe più un genere fantascientifico con tutti gli effetti speciali che spuntano nel film, effetti che si avvicinano abbastanza alla reatà anziché al computer. Un film di avventure stupende che si differenzia dal classico “Indiana Jon”.
· Biografico: Un film Biografico è un film che parla di un personaggio importante, o che ha fatto qualcosa per rimanere nella memoria. Un esempio che mi viene in mente è il film “Ray”, il Jazzista cieco che suonava il piano forte. Una storia stravolgente, specialmente perché è tratto da una storia vera. Il “genere” qui, anche se è una storia reale, può cambiare poiché si sta parlando sempre di un film, quindi di un lungometraggio che ha come sceneggiatura una storia ben precisa. Un film ha dei limiti, non si può dilungare più del dovuto, quindi il film può diventare un “Bibliografico – Drammatico”.
· Commedia: Una commedia è una storia che prosegue con atti di vita quotidiana. Questo genere si rifà più che altro al teatro. Una commedia non è per forza un film comico, che tra l’altro un film comico è più simpatico, poiché ogni battuta finisce con l’ironia di ciò che vuole significare veramente, come ad esempio la serie di film di “Scary Movie” che prende le parodie dei film Horror. In genere le commedie hanno un finale scontato che vuole racchiudere il significato della storia del film.
· Documentario: I film di questo genere riprendono scene e atti della natura. Racconta gli eventi della natura e dei suoi abitanti, come animali selvatici, alberi centenari e paesaggi pazzeschi. Vi starete chiedendo perché non guardare la TV anziché andare al cinema? Ecco. La televisione a differenza del cinema racconta i documentari come se fossero solo per la televisione. Danno dei seguiti, si creano delle puntate apposita, ma il cinema invece no. Il cinema crea eventi unici e particolari e no cose già esistenti come “si fa il miele”, ad esempio, ma eventi fa vedere come gli orsi bruni possono vivere in un ambiente freddo come la Russia. Ecco, il cinema a differenza della televisione è sperimentale.
· Drammatico: I fazzoletti sono un sostegno molto fondamentale per questo genere di film. Una cosa che l’uomo ancora purtroppo non riesce a superare nella realtà è il tema della “Morte”. Un qualcosa che va al di la del nostro sapere, ed è per questo che questo genere termina quasi sempre con la morte di qualcuno. Un dolore troppo forte che ci colpirà di sicuro. Ma infondo è questo che uno si aspetta vedendo un film del genere. Un film che metterei al primo posto è enza ombra di dubbio “le regole della casa del sidro”, con la frase del medico – papà Wilbur Larch che fa: “Buonanotte principi del Maine, re della nuova Inghilterra”.
· Erotico: Un film a luci rosse, che riprende senza ombra di dubbio scene vietato ai minori. I film erotici riprendono di più i film comici con battute ironiche che parlino del sesso, come ad esempio i film di Albaro Vitali nella serie di “Pierino va a scuola”. Come per gli italiani, anche in altri stati in tutto il mondo hanno un genere erotico tutto loro. Come la parte del continente asiatico, oppure americano. Questo genere di film ora si sposta molto di più con le commedia di nuova generazione come il film “300, chi l'ha duro la vince”. Un genere che passa in un secondo scopo e non da importanza al materiale in sé come può essere una vera storia d’amore. Anche per questo vengono chiamati “cinema di serie B”.
· Fantascienza, Fantasy e Fantastico: Questi tre stili sono i generi più al mercato dopo la serie dei film di “Star Wars” di George Lucas. Anche se all’inizio della produzione non si è data tanta fiducia al regista perché stava tentando di realizzare un progetto al dir poco impossibile, possiamo dire che oltre ad esserci riuscito ha pure dato un senso in più alla fantascienza, dopo il capolavoro di Kubrick “2001, odissea nello spazio”. Mentre il genere fantasy è troppo superficiale e fiabesco per potere rendere una storia commuovente. Il genere fantastico riprende tutto ciò che può essere stupendo come quando vediamo un qualcosa che non ci aspettiamo, e ci vogliamo credere anche se sappiamo che non è reale. Un film che mi viene da nominare è senz’altro “la storia infinita”.
A sinistra una scena del film "Le regole della casa del Sidro", a destra invece "La storia infinita"
· Guerra: Apocalypse Now è tutto il genere “Guerra” che un film può contenere. Oltre a questo aspetto, in un film di guerra possono subentrare altri generi che si attaccano alla a questa dura parole “Guerra. Kubrick ce lo fa intendere con un po’ di commedia tramite le battute del sergeant Hartman che sfotte i suoi allievi facendoli diventare dei veri uomini. Mentre nel film “il cacciatore” con Robert De Niro notiamo come questo genere diventa una sfida, quasi un avventura per sopravvivere. In Schindler's List, invece, vediamo un genere drammatico che descrive una parte terrorizzante della seconda guerra mondiale. Un film che dal bianco e nero passa al cappotto rosso della bambina per fare intendere che fine farà quella fanciulla. Purtroppo se uno guarda un film di Guerra, sa già che continuerà a guardare eroi che combatteranno per una patria che in realtà non chiede niente, ma solo tranquillità.
· Horror: Il primo film Horror in assoluto è stato la rappresentazione di un vampiro ispirato alla storia di “Dracula”, e cioè “Nosferatu, il vampiro”. iI seguito di questo film, o meglio ancora, il riferente a questo film è “L’ombra del vampiro” con John Malkovich. L’horror è senz’altro il genere che si distingue completamente da tutti gli altri generi. Oggi il vero horror possono essere gli effetti speciali dati dal computer, come ad esempio nel film “insidious”, che tra tutti gli altri che ho visto, fin’ora è stato il più accettabile. Mentre l’ultimo horror che ancora è uno dei primi in classifica è “L’esorcista”, la quale molte leggende riprendono cose che non si sapevano di questo film. Come ad esempio la morte di alcuni componenti della la troupe durante le riprese.
· Musical: Il Musical è il teatro immerso nel cinema. Un genere che non si capisce se mangi patatine o pop-corn. Bisogna stare in silenzio e osservare, perché la storia per questo genere di film è il significato della musica. Una ripresa entusiasmante è stato quello del film “Mamma mia”, il musical degli Abba che si fanno vedere in scena dopo tanti anni. Il bello del Musical, per chi vuole continuare a vedere la pellicola, è l’emozione delle canzoni.
· Storico: le crociate è un film tratto da una storia vera, ma il copione, forse, è un po’ troppo hollywoodiano. Una bibliografia generica, la quale si definisce appunto “film storico”. La voglia di vedere questi film non è tanto la storia a dir per se, ma è il significato della storia, la quale il protagonista prende un doppio significato. Come nel film “il patriota”, un personaggio che lotta per se stesso e per la libertà della patria. Solo così si può conquistare la propria libertà, con la libertà degli altri.
· Thriller: Qui si riprende il più delle volte il sottogenere del “film – Giallo”. Un film investigativo che riprende la brutalità del genere horror e le modalità di un film di azione. Un italiano che viene ricordato per questo genere è senz’altro Dario Argento, che ha ripreso molte pellicole come “Profondo Rosso” oppure “Il gatto a nove code”. Un genere che è fatto per chi ha pazienza di aspettare la fine del film per vedere chi fosse il colpevole del delitto e sapere il motivo. Una specie di Scooby Doo realistico. Questo genere di film è passato come genere poliziesco nelle serie TV americane.
· Western: “Se un uomo con la pistole incontra un uomo con il fucile, allora quello con la pistola è un uomo morto”. Il vero Western Italo-Americano è niente meno che il grande Sergio Leone. Il genere Western è il genere poliziesco dei film degli anni ’60 e ’70. Un genere dove in atto c’è solo whisky, rispetto e colpi di pistole. Quentin Tarantino riprende il genere Western tradotto al suo genere di cinema, lo stile Pulp. Lo stile Pulp è un genere chiamato di serie B per via della sua superficialità. L’ottavo film di Tarantino è infatti ispirato ad una storia Western vista in maniera più che brutale. Questo nuovo modo di rappresentare un film cinematografico è completamente diverso da quello del passato, anche se si tratta della stessa storia e stesse sparatorie. Più che altro cambia il modo di “come vedere le cose”. Sergio Leone ha inteso il cambiamento di questo genere di film con il titolo “c’era una volta il Western”, come dire “c’era una volta il genere western”.
A sinistra una scena di "Insidious", e a sinistra il cast di "Mamma Mia"
I generi dei film sono presi la maggior parte anche dagli attori stessi. Se un attore è bravo a interpretare un tipo di personaggio, l’attore stesso, o il personaggio in sé, diventerà quel genere di film. Prendiamo ad esempio Johnny Depp nel film “Alice in Wonderland” che interpreta il “cappellaio matto”.
Johnny Depp che interpreta "il cappellaio matto" e "Willy Wonka"
Per Tim Burton Johnny Depp è il personaggio ideale di tutti i suoi film (capolavori) come anche “La fabbrica di cioccolato”. Questo ci fa capire come può essere importante un personaggio nella storia di un film. Specialmente se si parla di genere di film. Invece, se ci capitasse di vedere un attore comico come Jim Carrey capiremmo subito che quel film in realtà ci vuole trasmettere allegria, quindi un film comico. E se vi dicessi che invece di un film comico trovassimo un film drammatico, oppure giallo? Ecco qui c’è da sottolineare che in realtà la parola “giallo” è un sottotitolo, o meglio un sottogenere, che si avvicina di più al genere “Thriller”. Comunque, in questo film drammatico, o giallo, di Jim Carrey vedremo che il protagonista è in verità Jim Carrey, quello stesso Jim Carrey che ci ha fatto ridere (parlando in generale) un po’ a tutti con le sue performance con la maschera verde quando interpretava “The Masck”.
Jim Carrey in "Number 23" e in "The Masck"
Ora possiamo dire in effetti che “l’abito non fa il monaco”, anche se in questo caso non mi vedrei un Jim Carrey, oppure un Johnny Depp, in un film diverso dal loro genere di persona. Eppure nei generi nascono anche i sottogeneri che prendono posto quando si parla di un determinato film in particolare, come il Sequel di Blade Runner visto nel post precedente. In questo caso possiamo dire che Esistono poi delle etichette e denominazioni, create per lo più dagli storici del cinema, che servono per identificare una particolare matrice culturale o estetica o anche una particolare struttura del film. Ecco quindi il cinema dei telefoni bianchi, quello espressionista, il film a episodi, quello di arti marziali, il cinema d'autore, ilmusicarello, il poliziottesco, la commedia erotica familiare e tanti altri. Altri termini frequenti, ma non riferiti ad un filone particolare, sono remake, sequel, prequel e spin-off, tratti dalla lingua inglese e usati per identificare un film basato o ispirato, in tutto o in parte, ad un film esistente. Come ad esempio il remake del film “Apri gli occhi” con “Vanilla Sky”. Il film rifatto a volte vuole tramandare il successo ripreso di un vecchio regista o di un attore che ha interpretato un personaggio in particolare. Hitchcock ha realizzato uno dei capolavori più in assoluto che sarebbe “Psycho” che è stato rifatto, e no ripreso, perché il regista del 1997, Gus Van Sant, ha ripreso tutti i dettagli del film, compreso gli errori del regista statunitense, per non rovinare le parti più importanti come la famosissima scena della doccia. Una scena che diventa simbolo, e forse anche logo del genere “Suspense”. Una scene del genere si trova nel primo film “Residen Eviull” con Milla Jovovich quando sviene della doccia.
Il senso di rifare un film sta proprio dal fatto di volere riprendere una parte del film pretendente e rifarla con qualche tocco mancante. Se si riprende un film come “King Kong”, possiamo dire che sarà stato ripreso per la sua celebrità ma allo stesso tempo si aggiunge un pezzo mancante che oggi come oggi potrebbe essere anche la ripresa della vecchia pellicola con tocchi di grafica, che per oggi è un tocco fondamentale per il cinema.
Il Termine "Ok" viene dato come significato di "sta bene", per intendere che ciò che verrà letto in questo blog è stato prima ricercato da alcune fonti e testi che parlano di cinema. Il significato della parola "Ok" deriva da una storia americana che racconta: “una scritta di una bandiera indicava il numero dei morti seguito dalla lettera K, l'iniziale di Killed che in inglese significa uccisi. Quando, in rari casi nessuno era morto, sventolavano la bandiera con scritto OK - Ossia zero uccisi”.
In questo Blog si può visionare la storia del cinema raccontata in breve passaggi in senso antiorario, poiché in un “Blog” ogni articolo scritto va presentato con l’ultimo aggiornamento fatto. Ho scelto il tema del cinema per descrivere alcune vicende che raccontino il progresso dell’uomo che ha avuto tramite l’arte, come la scrittura, la musica o la fotografia perché, essendo che il cinema è la settima arte, è presa come l’ultima fonte che ha ispirato l’uomo a creare opere d’arte, e a continuare a sperimentare fino a nuovi progressi come la realtà virtuale.